“Continuare quello che SAMOT in tutti questi anni ha sempre fatto, ampliarlo, soprattutto sollecitando chi di competenza, mi riferisco in particolare alle Regioni, alle ASP, e implementare il ricorso alle cure palliative. Rappresentano un momento strategico nel momento più delicato della vita di un individuo, il limite del 30% che oggi si raggiunge di intervento di cure palliative deve necessariamente essere superato”. Così il presidente della SAMOT, Rosario Dell’Oglio, durante il momento di confronto sul tema del fine vita organizzato nell’ambito della festa per il 38° anniversario dell’ente del Terzo settore, antesignano delle cure palliative e dell’assistenza domiciliare in Sicilia.
Un pomeriggio intenso e vario, guidato da Stefania Petyx e tenutosi al cinema De Seta, a cui hanno partecipato i professionisti della SAMOT, oltre 400 persone provenienti dalle diverse sedi dell’ente dislocate in Sicilia, e durante il quale si sono alternati momenti musicali e artistici con il Massimo Scalici Trio e la performance a cura di Salvo Piparo, e momenti di confronto con le istituzioni. Riflessioni alle quali hanno fatto da guida gli interventi, diversi ma complementari, di Alberto Giannini, direttore dell’U.O. Anestesia e Rianimazione Pediatrica degli Ospedali Civili di Brescia, e don Cosimo Scordato.
Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre sono stati oltre 3mila i nuovi pazienti che hanno avuto accesso ai servizi della SAMOT a livello regionale, di cui 2.184 solo nella provincia di Palermo. Le altre sedi operative si trovano a Trapani, Caltanissetta, Ragusa e Agrigento: in queste province, nello stesso periodo, sono state erogate oltre 200mila prestazioni, mentre a Palermo si registra un dato pari a 198.460 interventi. “La SAMOT ha portato la cura, l’umanizzazione della cura, ha portato il paziente al centro, e lo ha fatto e lo fa in una fase drammatica della propria esistenza, che è quella del fine vita. La SAMOT ci ha obbligato a comprendere che si può fare buona sanità non soltanto garantendo servizi, cosa necessaria, ma anche offrendo una sanità di prossimità che spezza la solitudine della sofferenza”, ha commentato il presidente della Commissione Antimafia dell’ARS, Antonello Cracolici, intervenendo durante i saluti presieduti dal fondatore della SAMOT, Giorgio Trizzino. Durante il momento di confronto, al quale hanno preso parte anche l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta e il vicepresidente dell’Ordine dei medici di Palermo Luigi Spicola, si è così anche posto l’accento sull’importanza di agire per tempo attraverso le CP: “Oggi lo sforzo che dobbiamo cercare di fare è quello di far capire ai professionisti, a tutti, – ha affermato il presidente regionale della FIMMG, Luigi Galvano – che non bisogna attendere che il paziente sia moribondo per affidarlo alle cure palliative, ma le cure palliative oggi devono iniziare molto prima e non devono essere soltanto legate alla malattia oncologica, ma si può entrare in palliazione per malattie croniche invalidanti importanti”. Funzione fondamentale quella svolta dalla Regione: “La Regione mette a disposizione circa 150 milioni di euro, fra assistenza domiciliare con funzione preventiva rispetto a quella con funzione palliativa, – ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica, Salvatore Iacolino – un sistema ampio, articolato, nel quale evidentemente quello che conta è la centralità del paziente e le attività di cure che nei suoi confronti vengono erogate per garantire un’appropriatezza e una qualità di vita al fine di raggiungere il meglio possibile in quella fase delicata della propria esistenza”.
Nel corso dell’incontro il fondatore Trizzino ha richiamato le radici culturali dell’ente, ispirate a figure come il cardinale Pappalardo e Biagio Conte, che hanno contribuito a definire una visione della cura centrata sulla dignità e sulla prossimità umana. E sono stati ricordati anche due momenti istituzionali significativi, ovvero la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella sede dell’associazione e la successiva visita della SAMOT al Quirinale, segni del riconoscimento nazionale del suo lavoro. Tra le esperienze più profonde custodite dalla SAMOT c’è anche l’accompagnamento dei bambini e delle loro famiglie, testimonianza di come la dignità non dipenda dal tempo, ma dall’intensità dell’accompagnamento. Un anno fa nasceva SAMOT Child guidata da Tania Piccione che durante l’incontro ha ricordato ancora una volta la valenza delle cure palliative pediatriche e della promozione di esse a vantaggio di piccoli pazienti e famiglie.



