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RASSEGNA STAMPA: DIBATTITO FINE VITA 26 FEBBRAIO 2024 – CORTE D’APPELLO DI PALERMO

  • GIORNALE DI SICILIA  del 25/02/2024
  • GIORNALE DI SICILIA del 26/02/2024
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  •  lanci agenzia stampa AGI

    Fine vita: Frasca, magistratura avamposto tutela ogni istanza =

    AGI0010 3 CRO 0 RPA / Fine vita: Frasca, magistratura avamposto tutela ogni istanza = (AGI) – Palermo, 26 feb. – “Le istanze sociali trovano sempre piu’ spesso come primo interlocutore la magistratura un avamposto istituzionale per la tutela di ogni istanza alla quale il legislatore non abbia voluto o saputo dare risposta. Il giudice, a differenza del legislatore, puo’ decidere cosi’ se dare ingresso o meno alle istanze sociali, assumendone ovviamente la responsabilita’. Cio’ non significa che ogni domanda deve essere accolta, ma resta il fatto che ogni domanda anche se respinta e’ posta all’attenzione della collettivita’”. Lo ha detto il presidente della Corte di Appello di Palermo Matteo Frasca, intervenendo a Palermo al convegno “le decisioni alla fine della vita. Implicazioni etico-giuridiche, clinico- assistenziali e ruolo dei media”, promosso dalla Samot in collaborazione con Agius. (AGI) Pa3 /Mrg 261222 FEB 24 NNNN

    Fine vita: Frasca, serve intervento normativo condiviso =

    AGI0312 3 CRO 0 R01 / Fine vita: Frasca, serve intervento normativo condiviso = (AGI) – Palermo, 26 feb. – La sentenza Englaro ha costituito “un punto di svolta sul versante della tutela dell’autodeterminazione del malato e l’ha fatto valorizzando la persona e la sua dignita’. A questa sentenza sono seguiti altri provvedimenti giudiziari e interventi normativi ma la questione non si e’ certamente esaurita ei constasti permangono cosi come i dubbi”. Lo ha detto il presidente della Corte di Appello di Palermo Matteo Frasca, intervenendo a Palermo al convegno “le decisioni alla fine della vita. Implicazioni etico-giuridiche, clinico- assistenziali e ruolo dei media”, promosso dalla Samot in collaborazione con Agius. La Costituzione non offre “riferimenti espliciti per regolare la fine vita. Anche per questo – ha aggiunto – servirebbe un intervento normativo regolatore che peraltro dovrebbe essere sottratto alle determinazioni della maggioranza di turno ed essere oggetto di convergenza tra le forze politiche degli opposti schieramenti mediante una disciplina con legge costituzionale. In realta’, cio’ che in questo Paese e’ mancato e forse continua a mancare, e’ un dibatto autentico che forme e informi la comunita’ su queste tematiche”. (AGI) Pa3 /Mrg 261229 FEB 24 NNNN

    LUNEDÌ 26 FEBBRAIO 2024 12.47.13

    Fine vita: vescovo Palermo, “No ‘scarti’,diritto cura per tutti” =

    AGI0338 3 CRO 0 R01 / Fine vita: vescovo Palermo, “No ‘scarti’,diritto cura per tutti” = ( AGI) – Palermo, 26 feb. – “Credo che l’elemento necessario ed essenziale da non perdere di vista sia il diritto alla cura e penso che questa sia una grande sfida. Il diritto alla cura per tutti significa capire che non possono esserci fragili o deboli. E mi piace ricordare un ‘immagine usata spesso dal vescovo di Roma quando dice che ‘questa e’ una societa’ che crea spesso scarti’. E allora, noi dobbiamo fare in modo che i malati non siano mai scartati”. Cosi’ l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, intervenendo all’incontro “Le decisioni alla fine della vita. Implicazioni etico-giuridiche, clinico-assistenziali e ruolo dei media” nell’Aula Magna della Corte d’Appello di Palermo, promosso dalla Samot in collaborazione

    con Agius. “Oggi e’ una giornata di grande confronto ma se il dibattito vuole essere costruttivo occorre una grande onesta’ intellettuale di fondo senza posizioni ideologiche di nessuno stampo – ha proseguito – e prima di tutto occorre recuperare un senso piu’ vero e piu’ profondo della vita. Dobbiamo riscoprire il senso della cura dell’altro. Ripartiamo da cio’ che non può’ essere assolutamente perso di vista, l’altro nella sua dignita’ che coinvolge la mia liberta’ e sopratutto la mia responsibilita’”, ha concluso. (AGI)

    Fine vita: diritti medicina e informazione, confronto a Palermo =

    AGI0317 3 CRO 0 R01 / Fine vita: diritti medicina e informazione, confronto a Palermo = (AGI) – Palermo, 26 feb. – Le decisioni legate alla fine della vita come le cure palliative e l’eutanasia sono temi delicati e si intrecciano con istanze morali, etiche e giuridiche che rivestono una grande rilevanza sociale e civile. Una materia complessa a cui il dibattito riguardava “Le decisioni alla fine della vita. Implicazioni etico-giuridiche, clinico- assistenziali e ruolo dei media”, oggi nell’Aula Magna della Corte d’Appello di Palermo, promossa dalla Samot in collaborazione con Agius , ha cercato di offrire spunti di riflessione grazie a un incontro incontro aperto a cittadini ed esperti dei diversi settori. La tavola rotonda, moderata dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, Margherita De Bac giornalista de Il Corriere della sera, Tania Piccione presidente della Federazione Cure Palliative, nasce proprio con l’obiettivo di promuovere percorsi di approfondimento e confronto al fine di favorire la consapevolezza sui diritti, a partire da una riflessione sull’evoluzione legislativa italiana, spesso innescata a partire da situazioni drammatiche, che ha portato ad importanti riconoscimenti normativi in tema di fine vita, come la legge 38/2010 che sancisce il diritto di accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore e la legge 229/2017 sul consenso informato e direttive anticipate di trattamento. Leggi che rimangono esempi virtuosi nonostante ancora oggi stentano a trovare piena applicazione, non esiste infatti un provvedimento normativo nazionale sul tema e questo provoca confusione e disparita’. «Le istanze sociali trovano sempre piu’ spesso come primo interlocutore la magistratura – ha evidenziato il presidente della Corte di Appello di Palermo Matteo Frasca – un avamposto istituzionale per la tutela di ogni istanza alla quale il legislatore non ha voluto o saputo dare risposta. il giudice, a differenza del legislatore, puo’ decidere cosi’ se dare ingresso o meno alle istanze sociali, assumendone ovviamente la responsabilita’. Cio’ non significa che ogni domanda deve essere accolta, ma resta il fatto che ogni domanda anche se respinta e’ posta all’attenzione della collettivita’”. (AGI) Pa3 / Mrg (Segue) 261234 FEB 24 NNNN

    La sentenza Englaro ha costituito “un punto di svolta sul versante della tutela dell’autodeterminazione del malato e l’ha fatto valorizzando la persona e la sua dignita’ – ha ricordato Frasca – a questa sentenza, sono seguiti altri provvedimenti giudiziari e interventi normativi ma la questione non si e’ certamente esaurita ei constasti permangono cosi come i dubbi”. La Costituzione non offre “riferimenti espliciti per regolare il fine vita, Anche per questo servirebbe un intervento normativo regolatore che per altro dovrebbe essere sottratto alle determinazioni della maggioranza di turno ed essere oggetto di convergenza tra le forze politiche degli opposti schieramenti mediante una disciplina con legge costituzionale . In

    realta’, cio’ che in questo Paese e’ mancato e forse continua a mancare, e’ un dibatto autentico che forme e informa la comunita’ su queste tematiche”. “E’ un argomento certamente difficile da affrontare ma farlo è un dovere – ha affermato il coordinatore della Samot, Giorgio Trizzino – su di esso da tempo si sviluppano riflessioni di ordine morale e giuridico che si sovrappongono ad aspetti clinici e mediatici. Esiste molta confusione nell’uso dei termini e del loro significato, in particolare tra suicidio assistito e cure palliative.Gli operatori di cure palliative si prendono cura delle persone affette da malattie inguaribili e li accompagnano lungo tutto il percorso assistenziale senza accelerare ne’ ritardare il processo naturale del morire”. “Il tema della fine vita scuote la nostra morale e pone a tutti noi dei quesiti etici e giuridici profondi e non piu’ rinviabili – ha aggiunto Francesco Leone, presidente Agius – per questo da giuristi abbiamo sentito la necessita’ di ragionare” sull’ultimo miglio” e dare un contributo di valore al dibattito. L’evento organizzato con la Samot “ha proprio questo obiettivo: aprire un confronto laico tra tecnici che possa spingere il legislatore a regolamentare finalmente un tema cosi’ cruciale per milioni di italiani”. AGI) Pa3 /Mrg 261234 FEB 24 NNN

    La sentenza Englaro ha costituito “un punto di svolta sul versante della tutela dell’autodeterminazione del malato e l’ha fatto valorizzando la persona e la sua dignita’ – ha ricordato Frasca – a questa sentenza, sono seguiti altri provvedimenti giudiziari e interventi normativi ma la questione non si e’ certamente esaurita ei constasti permangono cosi come i dubbi”. La Costituzione non offre “riferimenti espliciti per regolare il fine vita, Anche per questo servirebbe un intervento normativo regolatore che per altro dovrebbe essere sottratto alle determinazioni della maggioranza di turno ed essere oggetto di convergenza tra le forze politiche degli opposti schieramenti mediante una disciplina con legge costituzionale . In realta’, cio’ che in questo Paese e’ mancato e forse continua a mancare, e’ un dibatto autentico che forme e informa la comunita’ su queste tematiche”. “E’ un argomento certamente difficile da affrontare ma farlo è un dovere – ha affermato il coordinatore della Samot, Giorgio Trizzino – su di esso da tempo si sviluppano riflessioni di ordine morale e giuridico che si sovrappongono ad aspetti clinici e mediatici. Esiste molta confusione nell’uso dei termini e del loro significato, in particolare tra suicidio assistito e cure palliative.Gli operatori di cure palliative si prendono cura delle persone affette da malattie inguaribili e li accompagnano lungo tutto il percorso assistenziale senza accelerare ne’ ritardare il processo naturale del morire”. “Il tema della fine vita scuote la nostra morale e pone a tutti noi dei quesiti etici e giuridici profondi e non piu’ rinviabili – ha aggiunto Francesco Leone, presidente Agius – per questo da giuristi abbiamo sentito la necessita’ di ragionare” sull’ultimo miglio” e dare un contributo di valore al dibattito. L’evento organizzato con la Samot “ha proprio questo obiettivo: aprire un confronto laico tra tecnici che possa spingere il legislatore a regolamentare finalmente un tema cosi’ cruciale per milioni di italiani”. AGI) Pa3 /Mrg 261234 FEB 24 NNN

    “In qualita’ di presidente della Societa’ italiana della cure palliative – ha sottolineato Gino Gobber – devo ricordare che le cure palliative non sono una delle tante opzioni terapeutiche per le persone che vivono la parte finale della loro vita, ma sono un obbligo di legge. L’accesso alle cure palliative e’ una condizione obbligatoria che deve essere assolta prima di ogni altra discussione. Non ci sono scorciatoie o strade alternative: dobbiamo pretendere

    che per i cittadini siano presenti cure palliative eccellenti. E ora siamo in pieno fase di attuazione del Pnrr, l’ultima occasione per rivedere e modernizzare il nostro servizio sanitario regionale. E’ un’opportunita’ unica per riorganizzazione i servizi territoriali soprattutto guardando alle cure palliative come un esempio da seguire, e questa e’ una responsabilita’ enorme” , ha concluso. “Gli argomenti particolarmente che attendono al fine vita sono scivolosi ed estremamente alti per poter esser semplificati – ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – entrano in gioco fattori delicatissimi come la ‘pietas’ civile e religiosa, il senso dell’autodeterminazione, il tema degli affetti, il valore della vita, la dignita’ della morte. Sono fattori difficili da calibrare e da armonizzare. Ricomporre questa individualità all’interno di una generalita’ evidenzia tutta la difficolta’ e delicatezza di un argomento profondo e di generalissimo interesse. E qui la politica evidentemente stenta a trovare la quadra della sua regolazione e a cascata le istruzioni sembrano fermarsi al cospetto di quella soglia che poi tutti siamo costretti ad attraversare”. “Occorre rispettare la scelta del singolo ma il diritto alla vita e’ sacro – ha affermato l’assessore regionale alla Famiglia, politiche sociali e lavoro Nuccia Albano – e’ molto difficile affrontare un dibattito su questo tema, la richiesta di introdurre l’eutanasia nel nostro ordinamento si accompagna a polemiche che aggiungono altre tensioni. L’auspicio e’ che la politica possa assumere posizioni certe in modo da non delegare sempre i giudici o la Corte costituzionale su argomenti di cosi’ grande risonanza sociale e di grande carattere etico” . (AGI) Pa3 /Mrg 261257 FEB 24 NNNN

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